IN RICORDO DI GIOVANNA

A volte nella vita ci si trova ad aver bisogno di aiuto, a volte molto, e quando sorprendentemente lo si trova, non si sa chi ringraziare. Forse il cielo. Giovanna De Galeazzi è mancata nel 2017. Era stata inserita alle prime lavorazione in LU-VE con l’aiuto dei servizi sociali. Proveniente da una situazione familiare poco accogliente, Giovanna, 54 anni, aveva ritrovato il suo equilibrio nella dimensione lavorativa: aveva una bella amicizia con Stefania Guzzetti, si era costruita la sua casa, lavorava nello stesso reparto con Monica Garbo, che diventerà la sua spalla nei suoi giorni più difficili. “La tua grande e ultima battaglia”, ci recita Alessandro Piazza nell’ode a lei dedicata, “non l’hai affrontata da sola ma con amici che ti hanno coccolato e viziato fino all’ultimo respiro”. Monica, da 25 anni in UP1, si prende carico di rendere Giovanna felice quando scopre che è affetta da un tumore con metastasi all’ultimo stadio. “Sono figlia unica e ho trovato in lei la sorella che non ho mai avuto.
La vestivo, le trovavo la parrucchiera che la pettinava come voleva lei, le compravo il gelato anche contro il volere degli infermieri. La coccolavo e mi sentivo gratificata perché voleva solo me, e anche se abbiamo passato dei momenti molto duri, mi ha dato molto”. Giovanna si fidava ciecamente di Monica. Le aveva affidato il suo libretto degli assegni perché si curasse delle spese della sua casa e la chiamava in ogni momento quando non la vedeva all’ospedale dove era ricoverata. Stefania, Lorenzo Salvitto, Alessandro Piazza, Adriano Alberti, e il marito di Monica hanno dato una grande mano, anche a pulire la sua casa quando è stato necessario. Tutti i colleghi hanno contribuito a non farla sentire sola durante il suo ricovero e tutti hanno donato perché la sua ultima dimora fosse dignitosa come l’avrebbe voluta lei. Antonio Gervasio è sempre stato presente, l’avv. Mariagrazia Rainoldi, moglie di Elio Campi, coordinatore della Coop Alfa, è intervenuta a tutela degli aspetti legali in totale amicizia, e Paolo Borsani a nome dell’azienda ha dato la completa disponibilità a rimborsare qualsiasi spesa le fosse necessaria e quando hanno scoperto che Monica usava le sue ferie per andare all’ospedale, l’azienda non gliele ha più scalate. “A me ha fatto piacere raccontare questa storia”, ci dice Monica. Anche questa iniziativa del giornalino è molto bella. Ha un valore diverso dai soldi e dà valore alle cose che realmente lo hanno. Spero che il nostro papà Iginio, io lo chiamo papà per tutto quello che fa per noi, resti con noi ancora per molti anni”. Il ricordo di Giovanna permane nel cuore di tutti.